Il commissariamento dell’ente non impedisce il patteggiamento
data: 11.02.2023
Area: Compliance e 231
La Suprema corte chiarisce che anche la società sottoposta a commissariamento (perché indagata per corruzione, nel caso di specie) può accedere al patteggiamento.
Invero, ai sensi del D.lgs. 231/001, la società può accedere al patteggiamento in tre ipotesi:
- se anche il processo nei confronti della persona fisica che ha agito per suo conto si conclude con il rito alternativo;
- se il processo alla persona fisica è suscettibile di essere definito con pena concordata, ma l’intesa non è stata formalizzata;
- se, indipendentemente dalle scelte di rito dell’imputato persona fisica e dall’esito del giudizio nei suoi confronti, l’illecito da reato ascritto all’impresa è punibile con la sola sanzione pecuniaria e non anche con una misura interdittiva.
Infine, i giudici di legittimità hanno confermato che la nomina di un commissario giudiziale rappresenta lo strumento specificamente individuato dal legislatore – ai sensi di quanto previsto dal D.lgs. 231/2001 – per la prosecuzione dell’attività dell’ente, al posto dell’applicazione della misura interdittiva che, invece, andrebbe a impedirebbe ovvero a limitare in modo significativo la continuità aziendale.
Il commissariamento dell’ente non impedisce il patteggiamento
data: 11.02.2023
Area: Compliance e 231
La Suprema corte chiarisce che anche la società sottoposta a commissariamento (perché indagata per corruzione, nel caso di specie) può accedere al patteggiamento.
Invero, ai sensi del D.lgs. 231/001, la società può accedere al patteggiamento in tre ipotesi:
- se anche il processo nei confronti della persona fisica che ha agito per suo conto si conclude con il rito alternativo;
- se il processo alla persona fisica è suscettibile di essere definito con pena concordata, ma l’intesa non è stata formalizzata;
- se, indipendentemente dalle scelte di rito dell’imputato persona fisica e dall’esito del giudizio nei suoi confronti, l’illecito da reato ascritto all’impresa è punibile con la sola sanzione pecuniaria e non anche con una misura interdittiva.
Infine, i giudici di legittimità hanno confermato che la nomina di un commissario giudiziale rappresenta lo strumento specificamente individuato dal legislatore – ai sensi di quanto previsto dal D.lgs. 231/2001 – per la prosecuzione dell’attività dell’ente, al posto dell’applicazione della misura interdittiva che, invece, andrebbe a impedirebbe ovvero a limitare in modo significativo la continuità aziendale.