Illegittimità dell’integrazione salariale e demansionamento – risarcimento dei danni
data: 09.10.2020
Area: Diritto del Lavoro
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 20466/2020, ha deciso che in caso di ricorso illegittimo a integrazioni salariali con rotazione in alternanza alla sospensione e contestuale demansionamento del dipendente, il risarcimento della differenza tra trattamento integrativo e la retribuzione piena, non è sufficiente a ristorare tutti i danni subiti dal lavoratore.
Infatti, secondo gli ermellini, il caso comporta due violazioni da parte del datore di lavoro: una dovuta alla rotazione illegittima e un’altra alla violazione del diritto del dipendente a svolgere le mansioni per le quali è stato assunto o quelle conseguite nel corso del rapporto lavorativo.
Pertanto, oltre al risarcimento della differenza tra trattamento integrativo e retribuzione il datore di lavoro dovrà indennizzare adeguatamente il dipendente per il pregiudizio sofferto derivante dal demansionamento (danno professionale). La forzata inattività costituisce una autonoma violazione di quanto stabilito dall’art. 2103 c.c.
Illegittimità dell’integrazione salariale e demansionamento – risarcimento dei danni
data: 09.10.2020
Area: Diritto del Lavoro
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 20466/2020, ha deciso che in caso di ricorso illegittimo a integrazioni salariali con rotazione in alternanza alla sospensione e contestuale demansionamento del dipendente, il risarcimento della differenza tra trattamento integrativo e la retribuzione piena, non è sufficiente a ristorare tutti i danni subiti dal lavoratore.
Infatti, secondo gli ermellini, il caso comporta due violazioni da parte del datore di lavoro: una dovuta alla rotazione illegittima e un’altra alla violazione del diritto del dipendente a svolgere le mansioni per le quali è stato assunto o quelle conseguite nel corso del rapporto lavorativo.
Pertanto, oltre al risarcimento della differenza tra trattamento integrativo e retribuzione il datore di lavoro dovrà indennizzare adeguatamente il dipendente per il pregiudizio sofferto derivante dal demansionamento (danno professionale). La forzata inattività costituisce una autonoma violazione di quanto stabilito dall’art. 2103 c.c.