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La delibera di riduzione della durata di S.p.A. e S.r.l. non permette il recesso del socio

Corte di Cassazione, sentenza del 24 febbraio 2022, n. 6280

data: 18.03.2022
Area: Societario, Fusioni ed Acquisizioni

La Corte di Cassazione ha evidenziato che il diritto di recesso ad nutum attribuito al socio dal terzo comma dell’art. 2437 c.c. è direttamente connesso alla durata indeterminata statutariamente prevista per la società e non anche alla modifica della stessa.

In particolare, secondo la Suprema Corte, relativamente alla modifica della durata della società rileva solo la proroga, laddove la sua riduzione non è fonte di alcun autonomo diritto di recesso per il socio.

In questo caso infatti, non si ravvisano i presupposti per la tutela offerta dalla legge al socio, sotto forma del diritto di recesso, al fine di evitare che egli possa essere soggetto al vincolo sociale per un tempo indeterminato qualora la durata della società venga prorogata contro la sua volontà, tant’è che questa ipotesi non rientra in nessuna delle fattispecie previste dall’art. 2437.

La delibera di riduzione della durata di S.p.A. e S.r.l. non permette il recesso del socio

Corte di Cassazione, sentenza del 24 febbraio 2022, n. 6280

data: 18.03.2022
Area: Societario, Fusioni ed Acquisizioni

La Corte di Cassazione ha evidenziato che il diritto di recesso ad nutum attribuito al socio dal terzo comma dell’art. 2437 c.c. è direttamente connesso alla durata indeterminata statutariamente prevista per la società e non anche alla modifica della stessa.

In particolare, secondo la Suprema Corte, relativamente alla modifica della durata della società rileva solo la proroga, laddove la sua riduzione non è fonte di alcun autonomo diritto di recesso per il socio.

In questo caso infatti, non si ravvisano i presupposti per la tutela offerta dalla legge al socio, sotto forma del diritto di recesso, al fine di evitare che egli possa essere soggetto al vincolo sociale per un tempo indeterminato qualora la durata della società venga prorogata contro la sua volontà, tant’è che questa ipotesi non rientra in nessuna delle fattispecie previste dall’art. 2437.