La mancata tenuta delle scritture contabili non esonera il curatore fallimentare dall’onere di dimostrare il nesso di causalità tra il dissesto e la condotta degli amministratori
data: 25.11.2022
Area: Societario, Fusioni ed Acquisizioni
La Corte di Cassazione ha chiarito che, pur avendo la responsabilità degli amministratori natura contrattuale, una condanna risarcitoria non può prescindere dalla prova di un nesso di causalità tra la condotta di mala gestio degli amministratori e il danno subito dalla società.
La mancanza o la sommarietà delle scritture contabili non è infatti, di per sé, sufficiente a giustificare una condanna dell’amministratore, essendo il criterio del deficit fallimentare – in base al quale il danno è dato da un ammontare coincidente con la differenza tra attivo e passivo fallimentare – utilizzabile solo in via equitativa nell’ipotesi di impossibilità di quantificare esattamente un danno in conseguenza della dimostrazione, quanto meno presuntiva, di condotte di mala gestio.
La mancata tenuta delle scritture contabili non esonera il curatore fallimentare dall’onere di dimostrare il nesso di causalità tra il dissesto e la condotta degli amministratori
data: 25.11.2022
Area: Societario, Fusioni ed Acquisizioni
La Corte di Cassazione ha chiarito che, pur avendo la responsabilità degli amministratori natura contrattuale, una condanna risarcitoria non può prescindere dalla prova di un nesso di causalità tra la condotta di mala gestio degli amministratori e il danno subito dalla società.
La mancanza o la sommarietà delle scritture contabili non è infatti, di per sé, sufficiente a giustificare una condanna dell’amministratore, essendo il criterio del deficit fallimentare – in base al quale il danno è dato da un ammontare coincidente con la differenza tra attivo e passivo fallimentare – utilizzabile solo in via equitativa nell’ipotesi di impossibilità di quantificare esattamente un danno in conseguenza della dimostrazione, quanto meno presuntiva, di condotte di mala gestio.